Perché medicina e territorio

Oggi il territorio, a parole, é al centro dell'attenzione dei politici e degli amministratori del Servizio Sanitario Nazionale. La medicina generale, da sempre alla prese con le criticitá del "territorio", dovrebbe essere il fulcro di tutto. Questo blog , perciò, vuole porsi come luogo di stimolo, di controllo, di esposizione dei fatti e di opinioni di parte (la medicina generale). Vuole interagire con quanti, interessati da questa "riforma" , vogliono condividere le proprie aspettative ,le proprie ansie , le proposte ,le denunce e non sono disposti ad essere considerati come semplici pedine. PARTECIPA SU FACEBOOCK (https://it-it.facebook.com/ ); ISCRIVITI AL GRUPPO " MEDICINA DEL TERRITORIO" SEGUI SU TWITTER : @Med_Territorio

giovedì 23 agosto 2012

Farmaco equivalente, considerazioni e Cassazione.

Come era, purtroppo , prevedibile la questione della prescrizione del principio attivo sulla ricetta del SSN, ha scatenato la facile demagogia, condita da malcelato senso di rivalsa da parte di chi , con l'atteggiamento tipico della inquisizione di triste memoria , non perde l'occasione di scaricare tutto il fango possibile sulla categoria medica. Sorvolando su queste bassezze, degne si chi le diffonde, mi soffermerò sulle questioni tecniche alle quali nessuno ha risposto ( guarda caso !).
Il medicinale , come viene definito in questa legge, è composto dal principio attivo più gli eccipienti che ne condizionano la funzione , la durata di azione , l' assorbimento , potendo, fra l'altro,determinare gravi effetti collaterali. Orbene, obbligando alla prescrizione del solo principio attivo, il medico non ha la possibilità di verificare le variabili indotte dagli eccipienti e, quindi , di fare una corretta prescrizione. Tutto questo viene impedito anche nella prescrizione del farmaco equivalente, in quanto non si puó indicare una marca specifica ( perchè?) . Negli USA i medici possono paragonare le varie marche di generici che sono iscritte in un apposito libro che certifica, - attenzione ! -,la loro equivalenza terapeutica rispetto al medicinale originatore. In questo modo il medico è messo nelle condizioni si poter prescrivere un medicinale in libertà ,
con coscienza piena di quello che fa. Perchè in Italia non è possibile? Si chiede al medico di fare una prescrizione sulla fiducia in quanto il "medicinale" lo scieglierà il farmacista sulla base di criteri che non potranno essere clinici ( in quanto non ne hanno gli strumenti formativi). E allora di cosa stiamo parlando? Personalmente se non ho la possibilità di scegliere secondo un corretto iter agirò comunque secondo scienza e coscienza. Come ci hanno insegnato all'università : primum non nocere! A gettare benzina sul fuoco della polemica, la recentissima notizia che la Cassazione ha ritirato la rifaximina generi ca che non è stata di riconosciuta equivalente a quella brand! L'AIFA si è subito attivata per rendere effettiva la sentenza.
Auspico che tutti gli attori di questa farsa all'italiana , pensino seriamente a rispondere a questi semplici rilievi pratici e non si facciano convincere dalle sirene della caccia alle streghe indegne di un Paese civile quale è il nostro, se non vogliono trasformare questa questione in in incubo per i medici e i cittadini ai quali una legge dice con che cosa curarsi e non , come nel mondo, il proprio medico di fiducia. Da parte mia continueró a fare il medico secondo la mia formazione ed effettuerò la prescrizione nell'interesse esclusivo del paziente che mi ha dato la sua fiducia.
P.Orlando






Pasquale Orlando

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