Perché medicina e territorio

Oggi il territorio, a parole, é al centro dell'attenzione dei politici e degli amministratori del Servizio Sanitario Nazionale. La medicina generale, da sempre alla prese con le criticitá del "territorio", dovrebbe essere il fulcro di tutto. Questo blog , perciò, vuole porsi come luogo di stimolo, di controllo, di esposizione dei fatti e di opinioni di parte (la medicina generale). Vuole interagire con quanti, interessati da questa "riforma" , vogliono condividere le proprie aspettative ,le proprie ansie , le proposte ,le denunce e non sono disposti ad essere considerati come semplici pedine. PARTECIPA SU FACEBOOCK (https://it-it.facebook.com/ ); ISCRIVITI AL GRUPPO " MEDICINA DEL TERRITORIO" SEGUI SU TWITTER : @Med_Territorio

venerdì 31 agosto 2012

In una lettera indirizzata ai colleghi della medicina generale il presidente Angelo Testa critica la riorganizzazione del territorio paventata dalla bozza del decreto Sanità e invita i camici bianchi alla ‘lotta’ evidenziando come il problema sono “i tempi di attesa e la ricerca del tutto subito e gratis”

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Ecco il testo della lettera del presidente Snami Angelo Testa indirizzata ai medici di medicina generale:

Cara Collega, Caro Collega,

Ti scrivo questa lettera in un momento di grande crisi economica e di valori.
La difficoltà oggettiva di poter investire per la programmazione sanitaria non deve portare il Governo a distruggere quanto di buono era stato costruito e faticosamente mantenuto nel nostro paese.
Voglio parlarti non come Presidente di uno dei più grandi sindacati d'Italia ma come collega, che giornalmente vive la professione, non avendola abbandonata come molti che si sono dedicati al sindacalismo.
Come te vivo quotidianamente le difficoltà di una professione sempre più burocratizzata, dove la selvaggia riduzione dei servizi ospedalieri ha riversato sul territorio dei pazienti che si rivolgono a noi quale unico punto di riferimento di una sanità malata che tanti medici cercano di tenere in piedi con impegno e dedizione, anche oltre i compiti istituzionali.
Ci viene detto che i codici bianchi che affollano il pronto soccorso sono segno della nostra mancata presenza, omettendo colpevolmente di sottolineare che il problema sta a monte e cioè nella lungaggine dei tempi di attesa e nella ricerca del tutto subito e gratis.
Allora perché non far pagare veramente le prestazioni inutili? Perché il collega del pronto soccorso invece di visitare il paziente e di rimandare ad un secondo tempo gli accertamenti non urgenti, come saggiamente noi facciamo giornalmente, fa fare di tutto e di più anche per una semplice emicrania?
Sul territorio per quante bronchiti chiediamo un rx del torace? Per quante bronchiti viene effettuata una lastra in ps? La risposta la conosciamo già.
Non sono contro le aggregazioni, sono contro l'aggregazione forzata, anche nella considerazione che alcune situazioni vanno bene in un certo contesto e male in un altro e nessuno meglio del medico di famiglia conosce le peculiarità del territorio e come ci si deve organizzare.
Non sono contro il ruolo unico, sono contro il ruolo unico che ci viene propinato, dove tutti dovrebbero fare tutto per cui non ci sarà più differenza tra la continuità assistenziale e la medicina di famiglia.


Cara Collega, Caro Collega,

ti chiedo di aiutarmi.

Di aiutare i colleghi che con me sono impegnati ogni giorno per salvare il nostro lavoro.
Creiamo insieme le condizioni perché capillarmente in periferia i Medici prendano piena coscienza di chi cerca di tutelare il loro lavoro e chi assume costantemente penose posizioni di accondiscendenza. Interviste anche sulle testate nazionali e prese di posizione pubbliche dimostrano che qualcuno dice sempre si alla parte pubblica dichiarando che la Medicina generale è pronta al cambiamento, in questo caso prona a subire le schifezze che ci vorrebbero propinare. Aiutateci ad evidenziare ciò ai colleghi perché realizzino pienamente in quale imbuto vogliono incanalarci.
Noi dello Snami combattiamo perché il cittadino abbia una sanità più equa e più adeguata ai suoi bisogni, reali e non percepiti.
Ma soprattutto la battaglia è per noi Medici perché dobbiamo salvare noi stessi per difendere la sanità territoriale ed evitare che venga definitivamente demolita.
Siamo aperti a quei Colleghi e a quelle associazioni che vorranno unirsi a noi in questo autunno caldo.
Noi siamo pronti alla lotta. E Voi?

Angelo Testa
Presidente Nazionale dello SNAMI


A cura dell'Addetto Stampa Nazionale
Domenico Salvago

martedì 28 agosto 2012

Snami a Balduzzi: no a riforma. Richiesta incontro urgente. Comunicato stampa del Presidente Testa

ASCA) - Roma 28 ago - Il Sindacato nazionale autonomo medici italiani chiede un incontro urgente al ministro della salute dopo gli annunci della stampa in cui si preannunciano stravolgimenti ''epocali'' per la medicina di famiglia da parte del Governo. ''Nonostante i nostri comunicati stampa, le lettere ufficiali e le mie interviste sul tema - afferma Angelo Testa, leader dello Snami - leggo che il ministro avrebbe incassato il parere positivo dei Sindacati per portare a compimento la sua 'crociata' sulla Sanita'. Da parte dello Snami assolutamente 'no'. Non possiamo far cordata con chi dice sempre si, e' favorevole al budget e pensa ad un medico automa che lavora come un forzato.

Evidentemente le nostre posizioni, assolutamente inequivocabili, non piacciono e pur non prestandosi a distorsioni ed a interpretazioni si vorrebbe facessero parte del coro che plaude ai sette giorni su sette, ventiquattro ore al giorno. Lo ripeto una volta ancora. Lo Snami e' contro i grupponi dove forzosamente vengono collocati i medici, ancora una volta ribadiamo che le disfunzioni del Pronto Soccorso non dipendono dalla Medicina Territoriale e che si e' voluto trovare solamente un facile capro espiatorio''.

''Ribadisco - aggiunge Testa - che si vorrebbero creare strutture dove aggregare varie figure mediche senza che ci sia la necessaria copertura economica. In buona sostanza si stanno ponendo in essere un domino di elementi di distrazione populistici ma inattuabili, rischiando di distruggere un Sistema sano che ha necessita' di confronto e non di 'leggi speciali'''.

''A chi grida in questi giorni 'addio vecchio medico di base' - conclude Testa - noi rispondiamo che il nostro impegno e' e sara' massimo a smascherare le criticita' ed eventuali interessi che ci sono dietro queste pseudo rivoluzioni e chiediamo al ministro di incontrarci al piu' presto per illustrargli nel dettaglio quanto da tempo denunciamo''.

Pasquale Orlando

Grande riforma della medicina generale. Kolkotz dei Medici e morte del medico di famiglia. Critica alla riforma dal punto di vista tecnico e politico.

In una recente intervista il Ministro Balduzzi ha dichiarato che sta lavorando, con i sindacati, ad una rimodulazione del lavoro della medicina generale in modo da ottenere la presenza sul territorio di MMG h24 per rispondere alle urgenze , con riduzione degli accessi impropri ai P.S. Come al solito si continua in questa fissazione di voler cambiare il modo di lavorare della medicina generale. La logica è quella di volerla piegare a fare da tappabuchi alla inevitabile carenza di ospedali  che verrà fuori dai tagli inevitabili alle strutture ospedaliere. Strutture la cui sopravvalutazione è colpa esclusiva della politica e della sua incapacità di pensare in termini di servizio, nonostante tre riforme sanitarie ( 502/92, 517/93 e 229/99) fatte per riportare con "i piedi per terra" il nostro SSN. Servizio estremamente politicizzato , autoreferenziale e monopolista che, di fatto, ha permesso alla politica, in generale, di controllare una formidabile macchina di consenso sociale, economico ed elettorale. Uno dei difetti principali di un SSN basato sulla fiscalità generale ( tipo Beveridge) come il nostro, è la mancanza di controlli indipendenti. Infatti la Regione autorizza, gestisce attraverso le nomine dei managment della AASSLL e controlla al tempo stesso le prestazioni e impone le regole, sia al pubblico che al privato. Questo stato di fatto provoca irresponsabilità politica, con scarsa propensione al controllo della qualità delle  prestazioni. Tutto va bene   ( panta rei, come direbbero i filosofi greci) quando non c'è necessità economica. Non è più sostenibile quando c'è bisogno di razionalizzare le spese con la necessaria introduzione di misuratori di performance e finanziamenti finalizzati. Per poter funzionare, questo tipo di rimodulazione  ha bisogno dell'introduzione di una netta separazione fra il momento programmatorio, quello gestionale e di controllo delle performance. Di tutto ció non c'è traccia nelle varie proposte. Neanche fra i tecnici che ci governano. Il motivo è semplice. Con questa modalità di riforma la politica perderebbe il controllo. Dovendosi misurare, sul serio, con l'effettiva capacità di erogare i servizi ai cittadini e non con la gestione clientelare a cui è abituata. In tutto ció è meglio lasciare le cose come stanno, chiudendo laddove non se ne può fare a meno le strutture obsolete, scaricando sulla MG le prestazioni che si deospedalizzano. Da qui la necessità di "ospedalizzare" il territorio con la creazione di mega-gruppi che dovrebbero rispondere alle necessità del territorio. Si illudono i cittadini che, in questo modo, si potenziano addirittura i servizi. Non si ha nemmeno il pudore di dire che  dei necessari investimenti, per rendere quantomeno operativi questi " iatro-kolkotz", non c'è traccia; se non in qualche piano regionale per lo più in fase sperimentale , per non parlare delle regioni in rientro dal debito. Anzi,  "altre figure di operatori sanitari (?!?)" saranno presenti in questi gruppi, senza menzione dell'origine dei finanziamenti !
Di queste ore, poi, le notizie e le anticipazioni di questa "grande riforma" che consiste nella riscrittura dell'art. 8 del Decr.Leg.vo 502/92 e s.m.i.; quello che stabilisce come si programma l'attività territoriale. Ebbene questo articolo, che fin dall'inizio ha visto la contrarietà dello SNAMI, non fa altro che metter nero su bianco il nostro "contratto". Nonostante che alcuni "grandi sindacalisti" e "grandi società scientifiche" esultino, resta intatto il grido di allarme dello SNAMI.
Infatti questi colleghi, non vedono, o, peggio, fanno finta di non vedere, alcune evidenti "storture" ed obbrobri.
Il primo obbrobrio è la scelta del decreto legge che , sotto le forche caudine della fiducia che, sicuramente, verrà posta per la votazione del provvedimento, all'atto della conversione in legge, vedrà passare questo provvedimento. Questo impedirà qualsiasi dialettica e qualsiasi  confronto serio sui contenuti di questa riforma.
Il secondo obbrobrio è la cancellazione , tout court, della Continuità Assistenziale, edulcorata dall'introduzione del "ruolo unico". Non si vede perchè, infatti, le regioni, seguendo una logica strettamente economica, , debbano pagare due volte per lo stesso servizio, visto che i MMG saranno "turnati" per garantire, nell'ambito del gruppone, la presenza h24, assieme, peraltro, agli specialisti e alle "altre figure" e al "coordinamento" ( ?!) con gli ospedali. Considerando che, in Italia, la media degli assistiti per medico di MG è di 1140 circa e che gli operatori di Continuità Assistenziale sono circa 14 mila, i conti sono chiari e mi meraviglio come altri non se li siano fatti!  
La stortura più evidente è la creazione, nell'ambito della convenzione, di figure "ambigue" , sorta di novelli minotauri, che avranno rapporto orario e a quota capitaria; avranno cosiddetti coordinatori ( capetti) a stipendio , ma convenzionati, in un guazzabuglio che complicherà, non poco, la vita dei colleghi. In tutto questo non è da dimenticare le legittime aspirazioni delle altre "figure mediche" che aspireranno a "dirigere" le nuove aree che, inevitabilmente, andranno dirette.
Tutto ciò per "normalizzare" non il territorio, ma per mettere sotto controllo la figura stessa del libero professionista rappresentato dal MMG che è la sola figura che si può permettere di curare e seguire il proprio paziente libero da qualsiasi condizionamento, perchè vede riconosciuta la sua professionalità   dalla fiducia che l'assistito ricambia con la scelta. Questo stato di fatto, non risponde alle esigenze di programmare la spesa, ridurre le variabili indipendenti e di conservare, al tempo stesso la direzione e la gestione "politica" della Sanità. Anche a costo di scardinare il pilastro stesso della MG, rappresentato dal rapporto di fiducia medico - paziente mediante un "ingabbiamento" del comportamento del medico in rigide direttive tipiche dei rapporti di dipendenza. Snaturando e forzando i limiti, che, saggiamente, il legislatore non aveva oltrepassato nella stesura dell'art. 48 della 833/78, con la complicità, di pseudo - rappresentanti della categoria.
Ecco quindi questa "grande riforma" che, scrivendo per legge un contratto, di fatto, marginalizza il ruolo dei sindacati, riducendo ancora di più lo spazio di garanzia dei MMG.
Eppure ci sono "grandi sindacalisti" e " grandi società scientifiche" che esultano; anzi "sposano" la riforma. Perchè ?
P, Orlando

giovedì 23 agosto 2012

Farmaco equivalente, considerazioni e Cassazione.

Come era, purtroppo , prevedibile la questione della prescrizione del principio attivo sulla ricetta del SSN, ha scatenato la facile demagogia, condita da malcelato senso di rivalsa da parte di chi , con l'atteggiamento tipico della inquisizione di triste memoria , non perde l'occasione di scaricare tutto il fango possibile sulla categoria medica. Sorvolando su queste bassezze, degne si chi le diffonde, mi soffermerò sulle questioni tecniche alle quali nessuno ha risposto ( guarda caso !).
Il medicinale , come viene definito in questa legge, è composto dal principio attivo più gli eccipienti che ne condizionano la funzione , la durata di azione , l' assorbimento , potendo, fra l'altro,determinare gravi effetti collaterali. Orbene, obbligando alla prescrizione del solo principio attivo, il medico non ha la possibilità di verificare le variabili indotte dagli eccipienti e, quindi , di fare una corretta prescrizione. Tutto questo viene impedito anche nella prescrizione del farmaco equivalente, in quanto non si puó indicare una marca specifica ( perchè?) . Negli USA i medici possono paragonare le varie marche di generici che sono iscritte in un apposito libro che certifica, - attenzione ! -,la loro equivalenza terapeutica rispetto al medicinale originatore. In questo modo il medico è messo nelle condizioni si poter prescrivere un medicinale in libertà ,
con coscienza piena di quello che fa. Perchè in Italia non è possibile? Si chiede al medico di fare una prescrizione sulla fiducia in quanto il "medicinale" lo scieglierà il farmacista sulla base di criteri che non potranno essere clinici ( in quanto non ne hanno gli strumenti formativi). E allora di cosa stiamo parlando? Personalmente se non ho la possibilità di scegliere secondo un corretto iter agirò comunque secondo scienza e coscienza. Come ci hanno insegnato all'università : primum non nocere! A gettare benzina sul fuoco della polemica, la recentissima notizia che la Cassazione ha ritirato la rifaximina generi ca che non è stata di riconosciuta equivalente a quella brand! L'AIFA si è subito attivata per rendere effettiva la sentenza.
Auspico che tutti gli attori di questa farsa all'italiana , pensino seriamente a rispondere a questi semplici rilievi pratici e non si facciano convincere dalle sirene della caccia alle streghe indegne di un Paese civile quale è il nostro, se non vogliono trasformare questa questione in in incubo per i medici e i cittadini ai quali una legge dice con che cosa curarsi e non , come nel mondo, il proprio medico di fiducia. Da parte mia continueró a fare il medico secondo la mia formazione ed effettuerò la prescrizione nell'interesse esclusivo del paziente che mi ha dato la sua fiducia.
P.Orlando






Pasquale Orlando

giovedì 16 agosto 2012

E' in vigore la scellerata legge sul principio attivo. Dal giorno di Ferragosto c'è qualcuno che è contento! I medici e i pazienti hanno, invece , perso gli uni una grossa fetta di indipendenza e di garanzia nei confronti dei cittadini, gli altri un pezzo di libertà di cura, pur garantita dalla Costituzione. Abbiano il farmaco di Stato!! Pubblichiamo il comunicato stampa dello SNAMI Nazionale.


Si invia in allegato il comunicato stampa del 16/08/2012, chiedendo di darne massima diffusione tra gli iscritti.

Si comunica che il 14 agosto sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale le norme inerenti le "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica" in cui l'art.11-bis così recita:
Il medico che curi un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica, per il cui trattamento sono disponibili piu' medicinali equivalenti, e' tenuto ad indicare nella ricetta del Servizio sanitario nazionale la sola denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco. Il medico ha facolta' di indicare altresi' la denominazione di uno specifico medicinale a base dello stesso principio attivo; tale indicazione e' vincolante per il farmacista ove in essa sia inserita, corredata obbligatoriamente di una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilita' di cui all'articolo 11, comma 12, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Il farmacista comunque si attiene a quanto previsto dal menzionato articolo 11, comma 12)
In attesa che i nostri gestionali di studio possano direttamente inserire eventuali  sintetiche motivazioni alla non sostituibilità di un farmaco di marca, segnaliamo una dicitura semplice per confermare la nostra volontà a tale tipo di prescrizione:
“NON SOSTITUIBILE perchè clinicamente idoneo per il paziente”

 Cordiali saluti.
Segreteria Nazionale SNAMI
COMUNICATO STAMPA



giovedì 9 agosto 2012

Giornali, regioni parlamento: si spara a palle incatenate contro la Medicina Generale. La ferma posizione dello SNAMI

Ricordate le parole di un Ministro della Sanità, che dichiarava : " ...voi sarete i gate keeper ( letteralmente guardiani del cancello) della Sanità..." ?!
Bene. A distanza di un decennio; non solo non siamo divenuti "gate keeper" ( chissà perchè quando voglio farci ingoiare qualche rospo, parlano in inglese !) nel senso aglosassone; ma la grande stampa, le regioni e, in ultimo anche il parlamento, stanno facendo a gara per sparare sulla medicina generale a palle incatenate, come si faceva nelle battaglie navali, nell'intento di spezzare gli alberi maestri delle navi nemiche, per far perdere loro la bussola e sui campi di battaglia per fare il maggior numero di vittime. 
Ormai fra giornalisti che predicano un h24 a spese dei medici, regioni che prevedono "intruppamenti" buoni solo a riciclare il personale in esubero che loro hanno creato ( nel tentativo di farsi finanziare dal territorio quello che devono tagliare) e iniziative parlamentari quali la prescrizione del principio attivo ( per motivi francamente inspiegabili !?!) e, per ultima, la chicca della proposta di prescrivere  una sola confezione per ricetta, fatte da onorevoli, ormai, chiaramente succubi della "cosiddetta emergenza economica", stanno disegnando, di fatto, un territorio che avrà , come esecutori degli interessi economici dello Stato, i nuovi servi della gleba identificati nei medici di medicina generale. Con la differenza che, almeno, ai servi della gleba veniva fornito vitto e alloggio. Noi, invece, dobbiamo pure pagarceli e metterli a disposizione dello Stato. Liberi professionisti per il fisco; ma servitori ed esecutori d'ordini nella normale attività.
Riportiamo di seguito i tre comunicati stampa dello SNAMI nazionale, nei quali il Presidente Nazionale, Angelo Testa, e altri dirigenti nazionali, esprimono, forte e chiara, la posizione del nostro sindacato.
Buona lettura
P.Orlando

Comunicato stampa del 6 agosto sull'attacco della Federconsumatori






Comunicato del 7 agosto sul "riforma della regione Toscana", 
con intervento del collega Giancarmelo Lamanna, Responsabile nazionale Continuità Assistenziale


Comunicato del 9 agosto sulla proposta di prescrivere una sola confezione per ricetta



martedì 7 agosto 2012

Sanità e spending rewiew: lobbies, tagli economici e attacco al sindacato

Sotto riportiamo il testo, approvato in via definitiva dalla Camera, dopo il via libera del Senato, relativo alla prescrizione dei farmaci. Non c'è che dire in Italia tutto è possibile; prendiamo atto che l'azione lobbistica è più potente delle considerazioni di buon senso, anche a discapito di un effettiva capacità di prescrizione cosciente da parte del medico. Ormai le considerazioni mediche hanno lasciato il posto alle preponderanti esigenze di carattere economico. Abbiamo già detto dell'assurdità della decisione che, tra l'altro, non fa risparmiare un cent allo Stato, atteso che la differenza fra il farmaco cosiddetto di brand e l'equivalente generico la paga il cittadino ( volontariamente ed informato). I cittadini sono trattati come sudditi , incapaci di poter decidere, dopo consulto con il proprio medico di fiducia,  cosa assumere per curare le proprie patologie. Oltretutto , dalla lettura di questa disposizione, si evince che i cittadini in cura per patologie croniche possono tranquillamente continuare nell'assunzione dei soliti farmaci; mentre quelli che diventano cronici non possono scegliere. Abbiamo dei forti dubbi sulla costituzionalità di tale norma. Adesso come al solito, quello che "ottusamente" si è voluto introdurre, costerà sacrifici ai cittadini che , per vedere riappropiata la propria legittima facoltà di decidere come e con cosa curarsi, dovranno fare un referendum abrogativo di tale norma. 
Altro aspetto del testo approvato sulla spending rewiew in Sanità è il taglio complessivo di 6 miliardi di euro, con le regioni in rientro che vedranno premiati i loro sprechi con la possibilità di aumentare le tasse locali a partire dall'addizionale IRPEF !
In ultimo, ma non per ultimo, il testo prevede che la chiusura degli ospedali sia accompagnata da misure adeguate di potenziamento del territorio con una significativa spinta alla h24 dei medici di medicina generale. Con questo trucco delle tre carte si ingenererà nei cittadini la falsa convinzione che il taglio dei posti letto sarà compensato dalla medicina generale ! Noi sappiamo benissimo che , sul territorio, oltre all'h24 di facciata, non ci sono investimenti, men che mai in termini di attrezzature e di capacità operative. Senza parlare  del gravissimo attacco al sindacalismo medico che con questa imposizione di legge, vedrà, di fatto, scritto i contratti dalla legge stessa! Neanche nei paesi totalitari avveniva tanto!
Ci domandiamo: quando si sveglieranno gli altri sindacati; è possibile che solo lo SNAMI vede queste cose?!
La Segreteria provinciale


Ecco il testo sui farmaci:
11-bis. Il medico che curi un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica, per il cui trattamento sono disponibili più medicinali equivalenti, è tenuto a indicare nella ricetta del Servizio sanitario nazionale la sola denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco. Il medico ha facoltà di indicare altresì la denominazione di uno specifico medicinale a base dello stesso principio attivo; tale indicazione è vincolante per il farmacista ove in essa sia inserita, corredata obbligatoriamente di una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilità di cui all“articolo 11, comma 12 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Il farmacista comunque si attiene a quanto previsto dal menzionato articolo 11, comma 12.

Per approfondire e leggere la posizione del Presidente nazionale dello SNAMI, Angelo Testa, andare al link:
Quotidianosanità 

giovedì 2 agosto 2012

Lettera di un convenzionato


Ciao Pasquale,
ieri, 1.8.2012,  ho ripreso il mio lavoro presso il Sert di Caserta.
Però, non immaginavo di essere accolto con simile astio e rancore dalla.........( omissis)
Basta dire che non mi ha rivolto la parola nè uno solo sguardo e da Vittorio sono diventato dr. Troisi.
Evidentemente, secondo il suo modo di vedere, sono io il responsabile di tutta questa odissea.
Ti terrò informato sull'evolversi della faccenda.
TI ALLEGO UNA LETTERA APERTA A TUTTI GLI ISCRITTI SNAMI, CHE SPERO POSSA ESSERE PUBBLICATA.
Saluti Vittorio 

Caro Vittorio,
 pubblichiamo, volentieri, la lettera che hai voluto rendere pubblica. Ti posso assicurare che i tuoi ringraziamenti ci rendono più forti e ci spronano ad andare avanti nella nostra determinazione a difesa dei diritti degli iscritti al sindacato. 
Grazie della tua fiducia nello SNAMI
P.Orlando

Di seguito la lettera aperta :

Ieri, primo agosto 2012 alle ore 8,10, dopo due mesi, ho varcato di nuovo la soglia del Sert di Caserta per riprendere il mio lavoro.
Ciò è stato possibile a seguito della nota, a firma del Direttore Sanitario dell’A.S.L. di Caserta e giunta al mio domicilio venerdì 27.7.2012, in cui il Dott. Danzi ha finalmente sospeso anche se non annullato l’illegittima disposizione che prevedeva il mio trasferimento presso il Sert di Capua. Ordine attuato senza una reale motivazione e in barba a tutte le norme e gli accordi attualmente  vigenti.
Al momento di timbrare il cartellino, dopo sessanta giorni, sono rimasto un po’ perplesso quasi in attesa che qualcuno, per l’ennesima volta, bloccasse tutto sul più bello…….e quelli che hanno seguito la mia odissea, capiranno il perché!
Sono dubbioso sul fatto che la vicenda si sia risolta definitivamente; mi aspetto da un momento all’altro un “rilancio” da parte di qualche Dirigente ASL, ma al momento sono felice per questo primo passaggio.
Ringrazio i due avvocati, Di Monaco e Grassini, che mi hanno ottimamente consigliato e difeso; ringrazio tutti i rappresentanti dello “Snami” che mi hanno seguito dall’inizio della vicenda, avvalorando per l’ennesima volta la rilevanza che può avere un’ organizzazione sindacale ben strutturata: in particolare, ringrazio il presidente provinciale dr. Pasquale Orlando encomiabile per il tempo che mi ha dedicato, ringrazio il dr. Antonio Merola, che ho conosciuto in questa circostanza, per la caparbietà che ha palesato nel portare avanti concetti di giustizia; ringrazio il dr. Giorgio Massara che, seppur non più coinvolto direttamente nei problemi della continuità assistenziale, in nome della nostra vecchia amicizia, ha seguito continuamente l’evolversi della situazione e mi ha spinto a continuare la lotta perché convintissimo sulla correttezza della causa.   
Sono sicuro che senza l’appoggio di queste persone, che mi sono state vicine e mi hanno guidato, la situazione sarebbe ancora in alto mare.
Non ringrazio invece tutti quelli che mi hanno fatto trascorrere sessanta giorni di agitazione, inquietudine, ansia e preoccupazioni; mi permetto di invitarli, in futuro, ad essere più accorti nello svolgere le proprie funzioni  e di avere molto più rispetto per i diritti altrui.
E non porto rancore a quelli che non hanno capito o voluto capire che in questi sessanta giorni io non ho attaccato nessuno, non è nella mia indole.
Ho solo cercato di difendere i miei diritti, come sempre continuerò a fare!  
Un cordiale saluto
Dr. Vittorio Troisi
(un semplice medico convenzionato) 

Farmaci, Snami: sui generici è tempo di dire no

Roma, 1 agosto 2012 - Lo Snami al termine dell'Esecutivo Nazionale di oggi lancia un appello agli altri sindacati medici e alle associazioni dei cittadini per arginare tutto ciò che di limitativo nelle prescrizioni dei farmaci è venuto fuori dal maxiemendamento approvato al Senato e che nei prossimi giorni passerà alla Camera. <Stiamo tutti insieme in questo momento importante della nostra professione e di attacco al sistema sanitario nazionale>, esordisce il leader del sindacato autonomo, "perché si sta ponendo in essere un precedente pericoloso per l'assistenza sanitaria ai cittadini italiani. Solo tutti insieme riusciremo ad incidere nei confronti di un provvedimento che per noi sfiora l'anticostituzionalità. Il differenziare i pazienti ai quali viene prescritta una terapia per una patologia cronica ed ai quali viene confermato un farmaco di marca dai pazienti in cui viceversa c'è il veto di stato perché di nuova diagnosi, è assolutamente ingiusto e discriminante per questi ultimi. Siamo in questi giorni subissati dalle telefonate dei Colleghi di tutta Italia che, increduli di quanto sta accadendo, sono pronti a fare di tutto per tutelare le terapie in favore dei propri malati. Pensiamo alla raccolta delle firme per un referendum abrogativo se la Camera dovesse confermare quanto licenziato dal Senato. Apriamo ufficialmente un confronto con chi con noi vuole condividere un percorso di giustizia, di tutela e difesa del sistema sanitario pubblico che ha si necessità di essere migliorato e di crescere ma non a colpi di cannonate e bruciando quanto di buono c'è attualmente in termini di assistenza sanitaria e di tutela della salute degli italiani". L'appello di Angelo Testa e dell’Esecutivo Nazionale è sentito e inequivocabile "Solo tutti insieme possiamo farcela!".