Perché medicina e territorio

Oggi il territorio, a parole, é al centro dell'attenzione dei politici e degli amministratori del Servizio Sanitario Nazionale. La medicina generale, da sempre alla prese con le criticitá del "territorio", dovrebbe essere il fulcro di tutto. Questo blog , perciò, vuole porsi come luogo di stimolo, di controllo, di esposizione dei fatti e di opinioni di parte (la medicina generale). Vuole interagire con quanti, interessati da questa "riforma" , vogliono condividere le proprie aspettative ,le proprie ansie , le proposte ,le denunce e non sono disposti ad essere considerati come semplici pedine. PARTECIPA SU FACEBOOCK (https://it-it.facebook.com/ ); ISCRIVITI AL GRUPPO " MEDICINA DEL TERRITORIO" SEGUI SU TWITTER : @Med_Territorio

giovedì 3 aprile 2014

Tanto tuonò che piovve : Atto di indirizzo , piattaforma SISAC e la fine della medicina di famiglia



liberi professionisti nella visione delle regioni

Ormai ci siamo, l'11 aprile prossimo inizieranno gli incontri per il rinnovo della Convenzione. Mai come questa volta esse saranno decisive per l'intera Categoria. Come ormai sapete tutti esse sono state precedute dalla riforma Balduzzi ( legge 189/2012) che, grazie alla connivenza di alcune grosse sigle sindacali, consegna, di fatto, alle Regioni l'esclusiva sulla strutturazione e programmazione delle Cure Primarie, all'interno delle quali la Medicina Generale verrà collocata.
Il problema è che, nel farlo, le Regioni hanno chiesto, ed ottenuto, di avere a disposizione tutta la parte economica riguardante gli incentivi della medicina generale ( medicina di gruppo, associazioni, prestazioni incentivanti, ADI, ADP , segretarie, infermieri ecc.) per poterla reinvestire nei fattori di produzione delle strutture previste dalla riforma ( UCCP, personale ecc.).
Tutto questo ad invarianza di costi , cosiddette "isorisorse" o come si usa dire a "costo zero".
In pratica le regioni finanzieranno la loro riforma con i nostri soldi ( circa il 30% delle retribuzioni o, come dice qualche sigla, della "massa salariale") che sono quelli che corrispondono, appunto, alla parte variabile delle competenze economiche. 
Questo significa che le risorse non verranno investite nei "salari" dei medici di medicina generale , come , ingenuamente (?), qualche sigla andava dicendo, ma, semplicemente, dirottate verso le strutture previste dalle regioni.
Ecco, quindi l'atto di indirizzo e la piattaforma negoziale che la SISAC ha anticipato in questi giorni che sono perfettamente coerenti con l'intera operazione.
Dal punto di vista economico mi preme sottolineare che oltre al danno avremo la beffa. Infatti i contributi pensionistici vengono calcolati sull'intera retribuzione. Ciò significa che, a regime, subiremo una riduzione di circa il 30% della retribuzione con la conseguente mancata contribuzione pensionistica che, in parte, sarà recuperata con un aumento della aliquota ENPAM a nostro carico, visto che le regioni hanno già detto nelle passate tornate che non intendono contribuire ulteriormente. In pratica più poveri, più lavoro , minori contribuzioni pensionistiche. 
Una trattativa in salita che vede il maggior sindacato sulla strada di chiedere tavoli separati di trattativa, come trapela da alcuni comunicati, proprio nel momento in cui , invece, ci sarebbe bisogno di unità.
Lo Snami ci sarà, come sempre, con le idee chiare e con la fermezza delle proprie intenzioni. 

Di seguito, per chi vuole approfondire, la piattaforma SISAC sulla quale si tratterà e la posizione Snami:

www.snami.org - piattaforma negoziale SISAC


www.snami.org - dichiarazione Snami del 3 aprile 2014

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