Ancora una volta si insiste sui generici e si ripropongono gli stessi obiettivi indicati da varie disposizioni regionali precedenti.
Appare anche un commento che apprezza l'iniziativa e la colloca nel più ampio disegno di condivisione ( ?) delle scelte di governance che , pare, sia inserito nell'approvando III AIR di Medicna Generale della Campania. ( che arriverebbe con ritardo decennale!!!)
La Medicina Generale viene chiamata, come sempre, ad assumersi gli oneri derivanti dalle mancate scelte politiche. Oltretutto quello che non si riesce a comprendere è quale sia il vantaggio da parte delle casse della Regione nello spingere verso la prescrizione dei farmaci a brevetto scaduto ( equivalenti o "generici") laddove si pensi che la regione, in ogni caso, rimborsa il prezzo di riferimento a minor costo con la differenza a carico del cittadino. A meno che non si voglia indirizzare la prescrizione verso i generici, a prescindere; sospetto che viene quando, appunto, per esempio, si fissa un tetto ai sartanici brevettati che non dovrebbero superare il 30% delle prescrizioni.
Allora la domanda che dovremmo porci, come medici, è la seguente:
" E' giusto che , sia pure nei pazienti cosiddetti "naive", per ragioni puramente economiche, il medico si trovi nella necessità di non poter prescrivere la molecola più adatta e, magri, meno priva di effetti collaterali e più innovativa, al proprio paziente, come dovrebbe essere una prescrizione fatta in "scienza e coscienza ?".
Questa domanda rappresenta il punto "nodale" dell'intera problematica. Essa si riallaccia al concetto stesso di "governance clinica" ( tradotto in governo clinico) che nacque in Inghilterra nel XX secolo ,traendo spunto dall'opera di Florence Nightingale e da essa magistralmente introdotto nel suo " Note on Hospital " (1863).
La "governance clinica" può essere definita come: " il contesto in cui i servizi sanitari si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dell'assistenza e mantengono elevati livelli di prestazioni creando un ambiente che favorisce l'espressione dell'eccellenza clinica" ( tratto da " A first class service, Department of Health , 1998, UK).
Nel momento in cui leggiamo di delibere , come quelle della Campania, o di altre regioni, che , con la scusa della governance, e della appropriatezza prescrittiva, mirano, non all'espressione dell'eccellenza clinica, vera fonte di prevenzione e di corretta allocazione di risorse, ma al puro risparmio, senza chiedersi quali saranno gli impatti sugli outcomes clinici delle loro scelte, qualche dubbio ci sovviene. Speriamo che nel nuovo III AIR della Campania, tali perplessità vengano meno, anche se i precedenti non sono incoraggianti. Appena in possesso del testo dell'accordo lo analizzeremo, sotto questo profilo.
Per il momento ci tenevo a sottolineare questo aspetto che, dalla lettura dell'articolo pubblicato su QuotidianoSanità, mi ha preoccupato non poco.
Pasquale Orlando
Di seguto l'articolo di Quotidiano Sanità on line, che contiene anche il rimando alla delibera regionale:
Clikka su:
Quotidianosanità on line : regione Campania stretta sui medici
Nessun commento:
Posta un commento